Le icone indie provenienti da Portland, Oregon, The Decemberists, sono tornate dopo una pausa di sei anni con il loro ultimo album, "As It Ever Was, So It Will Be Again". Questo doppio album è una testimonianza del viaggio e dell'evoluzione della band negli ultimi due decenni. Dai lamenti folk agli inni synth-rock, i Decemberists hanno sempre abbracciato l'esplorazione di nuovi suoni e l'affrontare temi diversi.
Titolo dell'album: A Reflection of The Band's Journey
Il titolo, "As It Ever Was, So It Will Be Again", deriva dall'ultimo verso della canzone finale, dando all'album una presenza potente e appropriata. Riflette l'ampia discografia della band, catturando elementi da ogni angolo del loro viaggio musicale. Questo album segna la loro partenza dalla Capitol Records dopo 20 anni, poiché scelsero di pubblicarlo in modo indipendente sotto la propria etichetta, la Y.A.B.B. Records.
L'intervallo tra un album e l'altro: una progressione naturale
Il cantante e compositore Colin Meloy spiega che l'intervallo più lungo tra un album e l'altro è una progressione naturale per la band. Non voleva rimanere troppo a lungo e credeva che ci fosse già una grande quantità di musica dei Decemberists da far apprezzare ai fan. Anche gli altri progetti creativi di Meloy, come le registrazioni da solista e la scrittura di libri per bambini, hanno contribuito al ritardo.
Struttura dell'album: un cenno alla sperimentazione e alla versatilità
L'album è diviso in quattro lati, ognuno con il proprio carattere distinto. Il primo lato è costituito da canzoni narrative, che contemplano i temi della morte e della mortalità. I lati successivi esplorano diversi stili e temi musicali, mostrando la versatilità e la volontà della band di sperimentare. Meloy cita "Zen Arcade" degli Hüsker Dü come ispirazione per la struttura dell'album, in quanto è uno dei pochi doppi dischi con un elemento tematico nelle pause laterali.
Influenza della politica e della letteratura sulla musica dei Decemberists
L'album precedente dei Decemberists, "I'll Be Your Girl", è stato fortemente influenzato dalle elezioni del 2016 e dal clima politico di quel periodo. Tuttavia, il tono cupo e cinico alla fine ha impoverito Meloy. Chiarisce che il suo pensiero di lasciare la band dopo ogni album è uno schema ricorrente, e non è stato diverso dopo l'uscita di "I'll Be Your Girl".
La letteratura ha sempre giocato un ruolo significativo nelle canzoni dei Decemberists, con Meloy che trae ispirazione da vari libri ed eventi storici. Ad esempio, "The Black Maria" è stato influenzato da un libro sui paesi satelliti sovietici, mentre "William Fitzwilliam" è stato ispirato da "Lo specchio e la luce" di Hilary Mantel.
Sforzi collaborativi e piani futuri
L'album vede la collaborazione con James Mercer dei The Shins e Mike Mills dei R.E.M., che hanno aggiunto le loro voci distinte e i loro contributi musicali al disco. Queste collaborazioni sono avvenute in modo organico, con Mercer e Mills aperti e desiderosi di partecipare al progetto.
Meloy esprime il suo interesse nell'esplorare il tema dei culti religiosi nelle future canzoni dei Decemberists. Sogna anche di scrivere una canzone per Morrissey, anche se riconosce le sfide e le complessità che circondano la reputazione dell'artista.
L'album della pietra miliare
Nel complesso, "As It Ever Was, So It Will Be Again" rappresenta una pietra miliare significativa per i Decemberists, mostrando la loro crescita come artisti e la loro capacità di creare musica diversificata e avvincente. Con il loro ultimo album, la band continua a spingersi oltre i confini e ad affascinare gli ascoltatori con la loro narrazione unica e il loro stile musicale.